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Questo diario è sempre stato riempito in modo standard fin dall'inizio. Tutti i blog hanno la stessa architettura, il primo post visibile in Home page è sempre l'ultimo scritto. La cosa non mi è mai piaciuta perchè una sua lettura viene falsificata nella sequenza degli accadimenti raccontati, avrei dovuto modificare la modalità di pubblicazione fin dall'inizio. Farlo adesso significa intervenire manualmente su ogni singolo post già online. Per il momento non apporterò alcuna modifica. 

5 giugno 2025 - Lui, Lei, L'altro

       Lui, lei, l'altro        

Ancora questo post e poi riprendo il viaggio.

Prima del furto della bicicletta, poco tempo prima, adesso come adesso non potrei dire quanti mesi ma poco importa ci fu un episodio decisamente bizzarro che vede protagonista proprio quel ragazzo che a quel tempo non frequentava ancora l'istituto professionale. Io lo conoscevo solo di vista. Avevo il motorino, un Malaguti, il mio orgoglio. Frequentavo in modo sporadico il bar piu popolare del mio comune situato sulla piazza. C'era un flipper e qualche sera passavo a fare una partita in compagnia di un mio amico. Questo bar era conosciuto come il bar d'la "PERA" che in dialetto piemontese significa pietra. Non saprei dire e neanche mi sono mai interessato, se quel nome derivasse dal carattere della proprietaria oppure fosse proprio il suo vero cognome. Questa signora aveva una graziosa figlia, piu o meno la mia stessa età. Gli avevo chiesto se quella domenica pomeriggio veniva a casa mia, sarei passato a prenderla con il motorino. I miei genitori erano assenti. Lei aveva accettato.

Arrivato a casa mia distante circa 4 chilometri, appena salito le scale del balcone ed entrato in casa, suona il campanello. D'istinto avevo subito aperto la porta d'ingresso perchè pensavo potesse essere mio padre. Quello sarà un imperdonabile errore ma ero giovane. Invece di uscire direttamente sul balcone, l'unico modo per riuscire a vedere chi c'era sotto nell'angolo potevo benissimo andare dentro la camera a fianco e sbirciare attraverso le persiane, l'angolazione lo permetteva. Ad ogni modo una volta sul balcone vedo questo ragazzo, due anni meno di me, tiro ad indovinare in base al fatto che quando io frequentavo la terza, lui frequentava la prima. Dice alla ragazza che un tale "CAFxxxxxTO" vuole che lei ritorni subito a casa. Verrò poi a sapere chi era costui. Abitava nella parte vecchia del mio comune. Era poi salita sul suo motorino.

La cosa non ero riuscito a decifrarla, visto l'età, ma mi aveva seccato e non avevo piu portato i piedi in quel bar. Adesso è facile dire che il tutto fu combinato. Rivedrò questa ragazza molti anni dopo nell'ospedale di Saluzzo. Lei era vestita da infermiera ma ci eravamo solo salutati senza fermarci. Mai piu rivista.

1 giugno 2025 - Il premio

       La gara        

L'episodio che racconto in questo post risale alla mia infanzia ed è un esempio perfetto di cosa vuol dire "essere raccomandati". L'italia è famosa per questo motivo, perfino all'estero lo sanno. Nel corso del diario racconterò altri episodi, tra i quali, il tassello più importante.

Sicuramente frequentavo ancora le scuole elementari. La chiesa della piccola frazione in cui abitavo aveva anche un'oratorio che frequentavo solo saltuariamente per via anche della distanza. Quell'anno il parroco aveva avuto un'idea per "invogliare" i bambini a fare il chierichetto. Questo parroco apparteneva a una famiglia molto conosciuta nel paesino. Quelli che in dialetto piemontese si chiamano "cassinè", ovvero proprietari di una cascina. A quell'epoca c'erano 3 messe ogni festività. La prima mi pare alle 7.30, la seconda alle 9.30 e la più affollata alle ore 11. Nessuno voleva fare il chierichetto alla messa "prima" perchè a quell'ora si dorme cosi bene. Ma io avevo invece fiutato l'affare. Perchè questo parroco aveva creato una piccola gara. Chi faceva il chierichetto alla messa "prima" aveva il massimo punteggio, le altre, a scalare punteggi minori. In premio c'era un pallone di "cuoio". Scherziamo? Un simbolo. Non avrei saputo cosa farmene ma chi se ne frega. Mio padre non mi aveva mai acquistato un solo giocattolo. Erano altri tempi, la sua non era cattiveria, anzi l'opposto. Sapeva cosa voleva dire guadagnare lo stipendio senza rubare, rientrava in una visione più ampia delle finanze familiari. Gli unici giocattoli che avevo visto erano quelli che erano stati offerti, per due anni consecutivi dalla Cartiera Burgo.

Ad ogni modo, avevo preso la cosa molto seriamente. Tutte le festività ero stato presente alla messa prima. I miei genitori ma non solo loro, mi diranno che a quel tempo pensavano volessi farmi prete. La gara era durata oltre sei mesi, compresi quelli invernali, era matematico, ero sicuro di aver vinto il pallone di cuoio. Invece no.

A vincere il premio sarà uno dei suoi nipoti.

28 maggio 2025 - Mecu

          Mecu        

Quando accadde l'episodio, ero all'ultimo anno mentre questo ragazzo era in prima. Già lo conoscevo per un fatto accaduto qualche mese prima. Nulla di grave, anzi a raccontarlo sarà quasi divertente tuttavia preferisco raccontarlo dopo questo post. Con il senno di poi ricordo l'amicizia tra lui e un ragazzo che frequentava la mia stessa classe. Quindi due anni di differenza.

Tenendo presente l'importanza della gerarchia derivante dall'età che esiste quando si è ragazzi, due anni sembrano due decenni, trovavo strana questa amicizia se non si è parenti. Infatti questa gerarchia separa in modo netto gli individui in quell'età. Quello all'ultimo anno non degna neanche di uno sguardo chi è in prima. Questo mio compagno di classe che tutti chiamavano "Mecu", vezzeggiativo di Domenico, in dialetto piemontese, era il pupillo di alcuni insegnanti. Il motivo non l'ho mai saputo, probabilmente il fatto che giocava a pallone a livello dilettantistico. Era un ragazzo spigliato, simpatico, molto più sveglio di me. Il mio principale difetto di quel tempo era di essere sempre stato "troppo" educato passando per essere pure un'imbranato. Una volta finite le scuole non ho mai saputo dove era andato a lavorare, cosi come tutti gli altri e non l'avevo mai più rivisto. 

Sarà il mio sesto senso a darmi una mano, altrimenti ancora adesso non lo saprei. Un giorno di qualche anno fa apro un giornaletto online della provincia di Cuneo, quelli che esistono con il solo scopo di incassare un po di pubblicità offrendo in cambio due righe su qualche manifestazione locale oppure per lustrare le scarpe ai politici del posto e cosa vedo? La sua foto. 


Mi chiedo perchè quel giorno avevo aperto quel sito che non aprivo mai. Non guardo nemmeno i quotidiani nazionali figuriamoci quelli. Era già una notizia d'archivio risalente al 2017, io avevo salvato lo screenshot quel giorno stesso e avevo la data esatta. Un giorno del 2018. Sono cosi venuto a sapere che Mecu per tutta la vita aveva fatto il panettiere. Ne deduco che  già quando frequentava la scuola professionale i suoi genitori avevano una panetteria. La notizia mi aveva sorpreso e non poco. Una persona che aveva un fisico da atleta, da quello che ho letto su internet, aveva giocato per anni nella squadra calcistica di Busca, il suo paese, era deceduto dopo una lunga malattia. Facendo adesso una ricerca si trovano alcuni articoli che lo citano. 



Il più bizzarro è la notizia del "secondo memorial calcistico" in suo onore. Pagina facebook del Comune di Busca. Evento finalizzato, come sempre in questi casi, a raccogliere fondi per i ben noti pidocchi della società che campano con i soldi altrui. La notizia è dell'anno 2019 e poi non si trova più nulla. Ma come, siamo nel 2025, e dopo il "secondo", Domenico è già finito nel dimenticatoio? A livello personale preferisco ricordarlo con una bella foto che è veramente il suo ritratto, quello autentico che conoscevo come fosse ieri nonostante non l'avessi mai più rivisto dal tempo della scuola.



Ebbene questa notizia non ha nessuna correlazione con tante altre che racconterò. Eppure è impossibile per me non notare che una persona che conosceva molto bene l'autore del furto della mia bicicletta, pur essendo estraneo all'episodio, ne sono più che convinto, sia già deceduto. Non sarà l'unico caso come modus operandi. Ci sarà di peggio.

24 maggio 2025 - il punto zero

         Il punto zero        

Mai avrei potuto immaginare che quel breve colloquio di lavoro sarebbe stato solo l'inizio della storia. Quello che accadrà negli anni a venire lo racconterò in modo estremamente dettagliato. Mancavano solo alcuni tasselli per completare il puzzle finale, ma erano tasselli importanti e per paradosso, sarà proprio l'infame vicenda di mia madre a darmeli. Solo a pensarci, sono consapevole di essere stato veramente bravo a superare tutte le difficoltà quando queste si sono presentate nel corso del tempo. Senza l'aiuto di nessuno.

Il punto zero, ovvero il momento in cui potrei affermare, ho l'idea dell'inizio di tutta la storia risale a un episodio che avevo già riportato in questo diario molti anni fa. Un banale furto di una bicicletta nuova fiammante, era di mia madre, che ero costretto a parcheggiare sul muro esterno della scuola professionale perchè dentro la scuola non permettevano di lasciarla. Mica esistevano le rastrelliere attuali dove puoi incatenare le bici. Ero al terzo anno e mai si era verificato un furto, me l'aveva detto un tale "Garro" di professione bidello, un tipo un po scorbutico che si occupava anche della chiusura dei locali. L'appoggiavo al muro e basta. Tra l'altro eravamo solo due o tre in tutto l'istituto che usavamo la bicicletta per arrivarci, tutti gli altri arrivavano con i mezzi pubblici. Ma io ero obbligato perchè dove abitavo non esistevano. Avevo anche il motorino ma quello era sacro. Va sottolineato che i furti di biciclette che all'epoca avevano un certo prezzo, nel mio comune come per i paesi limitrofi erano casi rarissimi. Mica come adesso dove tutti rubano. Credetemi sulla parola. Farò vedere la zona attuale, come si presenta adesso, dopo che hanno demolito tutta la struttura. In quello stesso anno si verificarono alcune cose strane. Robe da ragazzi ma una in particolare merita di essere raccontata perchè ha come protagonista un ragazzo abitante nel mio stesso comune, due anni meno di me, che tutti sapevano, ma proprio tutti, era stato lui. Abitava a neanche cento metri dalla scuola. Ebbene quel curioso episodio era accaduto pochi mesi prima. In più posso permettermi anche un episodio ancora più antecedente e di parecchio quando frequentavo l'oratorio.

29 gennaio 2025

           My way        

Dopo la licenza media avevo frequentato per tre anni un istituto professionale situato nel mio comune. Ottenuto il diploma mio padre mi dice. Adesso vai a cercare lavoro.


La foto che vedete è tratta da un mio video realizzato nel 2012. Per avere questa inquadratura mi ero permesso di entrare in un cortile privato con il solo scopo di realizzarla. Ma perchè ho fatto tutto questo? Perchè quell'entrata è stato il mio primo approccio con il mondo del  lavoro. In realtà non era la prima volta perchè negli anni precedenti, durante la pausa estiva della scuola, mio padre mi mandava a lavorare da qualche parte. Esempio, un anno ho lavorato in una tipografia, un anno ho lavorato in una carrozzeria, un anno sono andato a raccogliere frutta. Le mie vacanze non erano la cuccagna attuale come quella di milioni di di studenti.

Prima di raccontare il breve dialogo di lavoro, ho ritagliato due fotogrammi da un video del maggio 2012, nei due sensi di marcia e anche un breve spezzone video, sempre di quel tratto di strada dal quale ho tratto questa angolazione. Agosto 2012.




Una volta entrato da quella porta si era presentato un signore che non potevo sapere quale ruolo avesse, gli dissi che avevo frequentato l'istituto professionale poco distante e che cercavo lavoro. Gli avevo detto che mio padre lavorava nella Cartiera Burgo, storica fabbrica della zona, uno dei gruppi cartari più importanti d'Italia. Questo tizio mi chiede solo una cosa. Quale?

"Lei conosce qualcuno? Il sindaco, il parroco, qualcuno?

Non sapevo nemmeno cosa dire. "Le faremo sapere". Avevo 17 anni da pochi mesi. Sto ancora aspettando. Nel frattempo la Burgo Scott è fallita. Ritornerò ancora sull'argomento.

Breve riassunto

 2 dicembre 2024

           Breve riassunto        

Nel diario ho scritto in modo chiaro il motivo della sua attuale esistenza ma faccio comunque un breve riassunto. 

Per fare qualcosa ci vuole una motivazione. Senza quella non si va da nessuna parte. I fatti accaduti nella mia vita a partire da quando ero un ragazzo non sarebbero mai apparsi su nessun quotidiano. E' sempre stato cosi, per tutti, nel corso dei secoli. Sulla carta stampata sempre e solo personaggi politici o comunque correlati. Ma un giorno del secolo scorso ecco apparire una straordinaria invenzione.  Internet.  Un qualcosa in grado di dare una voce a tutti, mai accaduto prima. Per me il destino aveva voluto che l'anno di partenza fosse l'anno 2000, l'inizio di un nuovo secolo e quello fu un ulteriore stimolo. Nel diario ho finora raccontato la triste vicenda di mia madre, offesa e umiliata, ho raccontato anche di mio padre, deceduto proprio nell'anno 2000, anche lui offeso e umiliato in ospedale. Ma i fatti della mia vita non li ho mai raccontati. Per paradosso, l'infame vicenda mi permetterà di completare in modo preciso, perfetto, un puzzle, sempre rimasto indecifrabile.

Il prossimo post sarà l'inizio della storia della mia vita e partirà dal giorno in cui, finite le scuole, andrò a cercare lavoro.