L'inizio
Il mio primo giorno di lavoro era stato un lunedi. Quel giorno avevano iniziato 4 o 5 persone, non poche sul totale di tutti gli addetti già presenti. Una ventina, piu o meno. Lo stesso giorno aveva iniziato anche una persona molto piu grande di me, poteva essere mio padre, residente a Paesana, in alta Valle Po. Un tale MARTINELLI. Avevo 17 anni e in questi casi nelle piccole fabbriche imparavi il mestiere da qualcuno che lo conosceva. Il lavoro era del tutto artigianale. Fin dal primo giorno questo tizio incominciò a maltrattarmi senza alcun motivo. Ero una persona educata, mi piaceva imparare. Conoscevo già il mondo del lavoro. Qualsiasi cosa facessi era un pretesto per gridare ad alta voce, un pretesto per sgridarmi. La cosa avveniva sotto gli occhi di tutti, nessuno nell'azienda riceveva il trattamento che ricevevo io. La cosa era cosi vigliacca, ma cosi vigliacca che fu l'unica volta nella mia vita in cui andai vicinissimo al rovinarmi con le mie stesse mani. Quante volte ci ho pensato negli anni seguenti!
Avevo già preparato il tutto, una sbarra di ferro molto robusta, un colpo ben assestato e gli aprivo il cranio in due. Bastavano pochi secondi. L'idea nelle prime settimane. Tuttavia la mia lucidità mi aveva sempre trattenuto all'ultimo momento dal concretizzare l'idea altrimenti non sarei qui a scrivere. Mai fumato, mai bevuto alcolici non parliamo poi di droghe che neanche esistevano. All'ultimo momento lasciavo perdere.
Com'è visibile nella mappa, la mia postazione di lavoro si trovava nel punto piu visibile di tutti e due i capannoni. Era in un punto di transito strategico. Tutti gli operai ci passavano attraverso un varco senza porta che collegava i due capannoni perchè andavano a rifornirsi nello sportello del magazzino. Un via vai continuo senza contare quelli stabili nelle vicinanze. Ma a vedere questo tizio che mi maltrattava tutto il giorno non erano solo i miei colleghi, ai quali importava nulla. C'era anche un tale GIACOMINO, abitante a Manta il cui ruolo era quello di fare il capo officina. Una persona ancora giovane, di grande disponibilità nei confronti dell'azienda, che si occupava di tutto. Dalla gestione del lavoro a qualsiasi problematica. Detto cosi sembrerebbe un genio. No, andava dai singoli operai e diceva fai questo, fai quello in base alle esigenze produttive. Era l'operaio che risolveva qualsiasi problematica perchè lui il lavoro non sapeva neanche cosa fosse. Solo nel caso l'operaio non voleva prendersi alcuna responsabilità a riguardo di qualche novità oppure perchè poco capace, solo in quel caso qualcuno lo interpellava. Personalmente non l'ho mai disturbato una sola volta. Questa persona transitava in quel punto dal mattino alla sera. Vedeva e sentiva di continuo. Era la massima autorità subito dopo il proprietario.
E' necessario fare un breve ritratto. Non era una persona stupida oppure cattiva, era una persona senza midollo. Nessuno l'ha mai sentito sgridare ad alta voce qualcuno, nessuno è mai stato offeso da lui. Era semplicemente una persona senza midollo. Debole con i forti e forte con i deboli. Un grosso difetto per una persona del suo ruolo.
Visto che la cosa non interessava a nessuno cambiai strategia. Messa da parte l'idea di aprire il cranio a questo tizio ero indeciso sul da farsi. Non potevo ancora sapere che il tutto fu calcolato fin dall'inizio. L'obiettivo era quello di allontanarmi dall'azienda.
Nel prossimo post anche una bella foto.
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