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1 settembre 2025 - Rimini

        Rimini        

Rispettando un minimo di ordine cronologico in questo post racconto una vacanza speciale. La prima oltre i confini del paesello di campagna. Io e ORESTE vivevamo in simbiosi tutti i giorni. Avevamo deciso di andare sulla costa romagnola, A Rimini e non una località limitrofa che avrebbe subito abbassato le aspettative. Ci eravamo andati con il suo bolide, una piccola utilitaria Fiat. C'era anche DIEGO che per alcuni anni aveva lavorato nelle officine. Doveva ancora sposarsi. Nella foto scattata da lui, lo vedete con il proprietario dell'albergo che si trovava nel lungo viale alberato del centro città che portava diritto in spiaggia. 


Purtroppo non ricordo il nome del viale pur ricordando quello dell'albergo. Mi ricordo un giorno rientrando a piedi dalla spiaggia, una ragazza ferma che aspettava il bus venire affiancata da uno scooter di passaggio con due ragazzi a bordo, e centrata in pieno da una borsa della spesa colma di acqua. Era la moda giovanile di quelle estati. L'albergo era un classico per i mesi estivi italiani. Pensione completa, unica opzione possibile, clientela che ci ritornava ogni anno magari da decenni. Mi ricordo un personaggio di quell'estate. Il pomeriggio quando faceva troppo caldo dentro questi alberghi si replicava la vita del bar di paese. Maschi e femmine giocavano a carte oppure seduti tutti intorno a un tavolo raccontavano le loro vite durante l'anno passato lontano dalle spiagge. Era un altro mondo. Panta rei, dicevano gli antichi. Ebbene un pomeriggio un ospite dell'albergo più grande di me, senza chiedergli nulla si avvicinò e mi disse "Guarda che se vuoi fare il playboy hai poi bisogno di tre cose. Il fisico, i soldi, le idee. A vederti come fisico potresti anche starci, sei ancora giovane, i soldi non so se li hai e le idee dipenderà tutto da te." Impossibile dimenticarlo. Mi aveva letto nel pensiero. Infatti avevo tante idee e basta. Non glielo avevo detto, ma io compravo proprio l'edizione italiana di Playboy ..... I media americani erano nel mio destino pur non conoscendo una parola d'inglese. Ma facevano sognare.

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