Colleghi di lavoro
Rimasi a lavorare da solo per parecchi mesi. Poi, cosa strana, misero a lavorare un nuovo assunto. Nonostante non fosse necessario. Un gesto caritatevole? Non proprio, detto con il senno di poi. Dovevo insegnargli il mestiere. Un tale ROASIO, abitante a Manta, un ragazzo più giovane di me. Stupidino, presuntuoso. Insopportabile. L'unica cosa di cui conservo memoria di questo tizio fu il giorno che partì a fare il militare. L'avevano mandato a Lecce, al fondo dello stivale italico. Una volta ritornato resterà poco tempo e andrà a lavorare alla Cartiera Burgo.
Dopo lui arriverrà un altra persona. Totalmente diversa. "FREDU" vezzeggiativo di CHIAFFREDO in dialetto piemontese. Abitava a Melle, in alta Valle Varaita. Una brava persona, molto robusta e alta di statura. Un grande lavoratore. A livello produttivo, a fare un paragone, lavorava come minimo il doppio di me. Ma non aveva alle spalle la storia che avevo io. Per un breve lasso di tempo avevo anche affittato da lui una stanza ubicata in una vecchia baita di sua proprietà. Proprio a Melle. Molti anni dopo a sorpresa andrà via. Mi avevano detto si era messo a fare il fabbro per conto suo. Il mestiere lo conosceva bene e le capacità non gli mancavano. Mai piu rivisto.
Il tempo era passato e questa volta il destino girava dalla mia parte. Per la prima volta. Partito Fredu non trovavano nessuno disposto a fare il mio lavoro. I nuovi assunti, neanche a parlarne, ancora meno qualcuno già inserito nell'azienda. A quel punto spostarono un dipendente di vecchia data, che io frequentavo regolarmente al di fuori della fabbrica, fin dai primi giorni. MARCELLO abitante a Saluzzo. Farò poi vedere qualche foto. Lavorava già prima del mio arrivo, come per molti di quel tempo, aveva iniziato a sgobbare subito dopo la terza media. Aveva maturato una grande professionalità e si occupava di riparazioni in generale. Era una persona capace. Nell'azienda lavorava anche il fratello ROMEO, qualche anno in piu. Come mai non era mai stato spostato prima? Bella domanda. Conoscendolo molto bene, la cosa gli avrebbe fatto piacere. Sia a lui che a me. Resterà con me nel nuovo reparto fino al giorno in cui io andrò via. Anche lui seguirà la stessa strada.
Eravamo soltanto in quattro, in tutta l'azienda, a conoscere in modo approfondito il montaggio dei vari pistoni. Il primo era un dipendente di vecchia data. BANCHIO, residente a Saluzzo, che andava in giro per l'italia a fare riparazioni e poi un coetaneo, MARIANO, abitante nel mio comune, che si occupava anche lui di riparazioni e negli ultimi anni non era mai presente perchè girava l'Europa a fare assistenza visto le straordinarie vendite oltre frontiera.
Nel prossimo post faccio una parentesi. Faccio vedere un video abbastanza recente. Perchè mai faccio vedere questo video recente quando ho ancora tutto da raccontare? Un motivo c'è e anticipa la parte meno divertente della mia vita. Che era iniziata quel lontano giorno in cui mi avevano rubato quella bicicletta al tempo della scuola. Quella parte della vita che nessun leccapiedi di giornalista avrebbe mai scritto sui giornaletti locali o nazionali. Il destino invece aveva voluto che un giorno del secolo scorso, da qualche parte in America, era nato internet e io ero già una persona moderna. Lo ero fin dal tempo della scuola e lo sono tutt'ora.
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