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25 luglio 2025 - Il ritratto di Pietro

        Il ritratto di Pietro        

Quei primi mesi nell'azienda resteranno per sempre nei miei ricordi fin tanto resterò al suo interno. Per paradosso saranno anche un motivo per restare. Il cambiare azienda avrebbe cancellato tutto quello che era accaduto.

Adesso un breve ritratto del fondatore delle officine. Solo un anticipo che riprenderò nel momento in cui racconterò un lungo colloquio avvenuto nel suo ufficio alcuni anni dopo. Il mio giudizio non può basarsi sulla mia vicenda personale. Deve essere un giudizio neutro che riguarda l'insieme delle cose che avevano permesso all'azienda di superare tutte le difficoltà e di prosperare. Ragionando in modo semplice, anche se un giorno deciderò di voltare pagine per tanti motivi, lo stipendio l'ho sempre preso tutti i mesi, non mi sono mai sentito sfruttato, nessuno mi ha mai obbligato a rimanere. Non ho mai sputato nel piatto in cui mangiavo, cosa che vedevo ogni giorno sui media italiani. Da parte di personaggi politici e non solo.

Alcune settimane dopo aver cambiato mansione, il signor Pietro incomincerà a farmi visita quasi tutti i pomeriggi per qualche settimana. Sicuramente voleva vedere di persona chi ero. La cosa mi faceva molto piacere visto che era il leader indiscusso dell'azienda. Potevo dimostrargli le mie capacità. Conoscevo già il mondo del lavoro. Nei tre anni di frequentazione dell'istituto professionale, ogni estate avevo fatto un lavoro diverso. Il primo ero andato a raccogliere la frutta con i miei genitori da un vicino di casa. Il secondo avevo lavorato in una tipografia situata nel mio comune e il terzo in una carrozzeria auto, sempre situata nel mio comune. Il mio lavoro era come per tutti gli altri totalmente artigianale. Prendevo i pezzi dal reparto torneria e poi li assemblavo, li saldavo, li foravo. Montavo le guarnizioni speciali al loro interno. Avvitavo le ghiere. Poi collaudavo il tutto con l'olio idraulico. Questo in estrema sintesi. Piu avanti racconterò nel dettaglio. Lo spazio del lavoro era abbastanza ristretto ma in quel periodo l'azienda produceva esclusivamente gru da sollevamento. Le dimensioni dei pistoni erano contenute come lunghezza rispetto a quelli che verranno prodotti per le piattaforme aeree negli anni successivi.

Il carisma di una persona deriva dal suo modo di esistere, di parlare, di rapportarsi con il prossimo. Particolari molto difficili da trasferire su un diario. In quei giorni che veniva a trovarmi osservava attento senza mai interferire. Mai una sola volta mi aveva detto "fai in questo modo" oppure "fai in quest'altro". Gli bastava osservare. Già questo atteggiamento fa capire molto. Il mio era un lavoro molto delicato, a pochi piaceva. Non dovrei essere io a dirlo ma devo. In tutti gli anni in cui sono rimasto non ho MAI commesso un solo errore. Mai una sola volta un mio pistone durante la fase di collaudo finale con tutta la gru assemblata non aveva tenuto nelle saldature, oppure aveva rivelato delle perdite d'olio derivanti dal montaggio sbagliato delle guarnizioni di tenuta. Queste cose avrebbero comportato un grande lavoro supplementare. Sarebbe stato necessario lo smontaggio dalla gru finita. Ore e ore di lavoro. Mai accaduto. 

Era un vero imprenditore. Non uno di quelli che se li vuoi trovare la domenica devi andare allo stadio. Lui viveva per la sua azienda. Gli abitanti di Manta lo conoscevano bene. Molte domeniche se passavi davanti la fabbrica, bordo strada c'era una sola auto parcheggiata. La sua. Dove lo trovi in Italia, nel 2025, un imprenditore come lui. Una persona bilanciata, mai arrogante nel pensiero. Detestava tutto l'apparato statale con il quale era obbligato a convivere. Detestava i sindacati in modo viscerale, fin tanto sono stato presente sono sempre stati fuori della porta. Era difficile trovarlo di buon umore ma questo non modifica la mia opinione. Per me fu un grande esempio. E lo dico nonostante a un certo punto deciderò di di voltare pagina.  

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