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13 agosto 2025 - Tratti e ritratti

        Tratti e ritratti        

Un tempo si diceva che tutte le strade portavano a Roma. Un detto popolare. Anche in questo diario sarà possibile dire la stessa cosa. Con una variante. Il nome della città di partenza. Tuttavia la strada per arrivare a quella città è ancora lunga e non sarà neanche necessario dire quale. Si capirà benissimo.

Nel primo anno accadrà un episodio rimasto per tanti anni indecifrabile. La mia prima auto, una piccola utilitaria Fiat che apparteneva a mio padre aveva sostituito il motorino 50 cc. La lustravo di continuo. L'avevo graffiata non ricordo in che circostanza all'altezza della ruota anteriore. Una cosa da nulla, quasi invisibile. Tuttavia avendo lavorato per un paio di mesi in una carrozzeria del mio comune che era situata quasi sul confine del comune di Manta, circa un anno prima finito la scuola, prontamente avevo comprato una bomboletta spray dello stesso identico colore, stuccato e poi lisciato con la carta seppia quei pochi graffi. Alcuni mesi dopo, un pomeriggio, appena ripreso il lavoro alle 14, nel cortile privato dell'azienda accade questo episodio che vedrà come protagonista un agricoltore abitante a circa 500 metri da casa mia. Per pochi metri il comune era un'altro. Era quello di Villafalletto, frazione Termine. Aveva qualche anno piu di me. Pochi comunque. Lo conoscevo solo di vista perchè frequentava il bar già citato. Il parcheggio dell'azienda era tutto cintato ma il portone d'ingresso era sempre aperto. Giacomino era venuto a dirmi che c'era una persona che girava intorno alla mia macchina e diceva che .....

Le auto parcheggiavano tutte sul lato destro contro un muretto guardando l'azienda dal davanti. La mia postazione era invece esattamente sul lato opposto. Questo tizio come mi aveva visto mi aveva detto in dialetto piemontese " Bravo, ti dico che sei stato bravo ... se sei stato tu, sei stato proprio bravo .... " Una cosa cosi ridicola che mi aveva fatto ridere. A suo dire sarei stato io a rigargli la sua auto parcheggiata davanti al bar. Tutti i giorni passavo a trovare il mio amico che lavorava a Lagnasco e faceva anche lui lo stesso orario. (8-12 14-18). Quindi calcolando i minuti dalla partenza davanti al bar fino al parcheggiare nell'azienda, circa 3 Km, i minuti sarebbero stati al massimo 10 a dire tanto. In 10 minuti io sarei andato a casa mia, avrei fatto un lavoro che aveva richiesto almeno un'ora. E la vernice sarebbe pure seccata. Subito una domanda. Chi sapeva di questa mia riparazione artigianale sulla vettura? Impossibile dire. Comunque mai più rivisto questo personaggio se non di passaggio. Lo vedevo a volte nei pressi della sua abitazione a bordo di una vespa blu transitando per la strada provinciale, direzione Cuneo che facevo spesso

Se in quel caso si era aggiunto un altro anello della catena, molti anni dopo se ne aggiungeranno altri. Per esempio quello che fu il secondo tentativo di farmi uscire di strada accaduto nel 1999, citato alcuni giorni fa, accadrà non molto distante come zona. Sempre nel territorio di Termine. Era un pomeriggio verso le 18. Arrivavo da Savigliano ed ero diretto a casa mia. Inoltre un personaggio che avevo conosciuto all'epoca in Savigliano un giorno mi parlerà del titolare di un'azienda situata a pochi metri dall'abitazione di questo agricoltore. In termini poco lusinghieri, ovviamemte. Un modus operandi ben noto che consiste nel mettere in cattiva luce qualcuno per vedere cosa tu gli dici a riguardo. Non c'era motivo di parlarne. Per ultimo, un conoscente di lunga data che non avevo mai più visto da almeno vent'anni, parlando del più e del meno, mi dirà che aveva incontrato questa persona qualche mese prima d'estate ed era malato. Strano. Un discorso del tutto fuori luogo senza nessuna relazione con la nostre vite. Fino ad arrivare all'articolo apparso anche sul quotidiano LA STAMPA che avevo prontamente fotografato e che farò vedere. C'era anche la sua foto. Uno dietro l'altro, anelli della stessa catena.

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